Friday, May 29, 2020

Lo Spazio nell'architettura

Nella storia dell’architettura troviamo tre concezioni dello spazio: a parte le differenze fondamentali esse hanno un aspetto in comune ovvero il predominio della verticale.
Le concezioni storiche e prearchitettoniche dello spazio non conoscono il predominio della verticale: nelle pitture preistoriche gli animali non sono disposti lungo una linea orizzontale ben precisa.
Strettamente collegato con l’avvento dell’architetura è l’introduzione della verticale che comporta anche la presenza dell’orizzontale.

- La prima concezione di spazio è l’architettura come espressione plastica ed è strettamente collegata alla più evoluta tra le prime civiltà: l’architettura greca; infatti per quanto concerne le forme espressive, l’architettura greca appartiene alla prima concezione dello spazio: l’architettura intesa come scultura.

-La seconda concezione dello spazio è l’architettura come spazio interno.

Si può affermare che l’antichità romana, il Medioevo, il Rinascimento e il Barocco condividono la stessa concezione dello spazio nonostante le diversità stilistiche e formali. L’interesse della seconda concezione dello spazio è rivolta allo spazio interno, alla sua escavazione per ricavarne maggior volume e alla sua apertura mediante l’introduzione di finestre: dal Phanteon romano fino al secolo XVIII gli spazi interni subiscono un continuo processo di perfezionamento, dalle grandi finestre delle terme romane, alle alte e colorate vetrate del periodo gotico, e infine le facciate continue in vetro del nostro periodo testimoniano la continua ricerca della luminosità.


-La terza concezione dello spazio è l’architettura come espressione plastica e come spazio interno.



Il XX secolo porta avanti il processo tecnologico e lo introduce nel contesto umano, simile a ciò che si puo notare nella transizione dalla Roma repubblicana a quella imperiale. Inizialmente l’architettura della terza concezione dello spazio si basa sul principio di superficie piana e un esempio dal passaggio dalla fase iniziale a quella successiva della terza concezione dello spazio è costituito dal Padiglione svizzero alla Citè Universitaire di Parigi, costruito nel 1930-’32 da Le Corbusier.

Nel contesto della terza concezione dello spazio ora esaminata sono poche le costruzioni che rappresentano una vera sintesi tra volume e spazio interno: ne è un esempio l’Operahouse di Utzon a Sidney iniziata nel 1957 che crea un gioco di liberi e vivaci rapporti tra interno ed esterno.


(Le tre concezioni dello spazio in architettura, di Siegfried Giedion, 1998)

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