Tuesday, March 31, 2020
Step #5 - Space Race
Durante la Guerra Fredda, America e URSS, per motivi propagandistici e per mostrare la propria supremazia economica e tecnologica, si confrontarono nella conquista dello spazio.
Entrambe le superpotenze usarono diverse pubblicità per mostrare ai cittadini le proprie conquiste e rimarcare la loro importanza.
Friday, March 27, 2020
Step #4 - Il mito del Brahmā
Nella mitologia induista, l'universo è una realtà destinata a scomparire per poi riemergere in forma diversa, in un infinito ciclo. La divinità predisposta a questo processo è il Brahma, anche chiamato Bhagavat (il non generato), che dà inizio al processo creando tramite il suo seme un uovo (Hiranyagarbha) per poi chiudersi in esso, galleggiando nel mare cosmico della non esistenza. Dopo un secolo, l'uovo si schiude liberando il Brahma. La metà superiore dell'uovo, fatta d'oro, formerà il cielo, la metà inferiore, fatta d'argento, formerà la terra. La membrana interna darà origine alle montagne, quella esterna alle nuvole e i liquidi ai mari e fiumi. Inoltre, nel mezzo si formerà lo spazio, l'etere.
In seguito il Brahma creerà il tempo, gli astri, i pianeti e la parola.
Wednesday, March 25, 2020
Monday, March 23, 2020
Step #2 - Storia dello spazio
Nell'antica Grecia non esisteva una parola per indicare tale concetto, anche se era molto usato soprattutto in campo geometrico, basta pensare ad Euclide, Pitagora e Talete. Infatti, le meravigliose opere architettoniche greche erano frutto di calcoli basati su uno spazio tridimensionale. Con la nascita della filosofia i pensatori iniziarono a indagare sulla natura ontologica di tale elemento e a mettere in luce le sue contraddizioni. Parmenide iniziò concepirlo come "vuoto", "non-luogo", attribuendogli una concezione negativa. Successivamente Zenone evidenziò il fatto che, se lo spazio esiste, allora deve essere contenuto in un altro spazio, creando un circolo vizioso e portando ad una assurdità e negando la sua esistenza.
Fu poi Aristotele che andò contro questo pensiero mettendo in relazione lo spazio e la materia affermando che essi esistono in relazione all'altro. Concepì infatti lo spazio come limite estremo dell'estensione, creato dalla materia stessa e come contenitore immobile di un universo finito, eterno e pieno.
Durante il Rinascimento e l'età moderna si mise in dubbio Aristotele. Furono tanti i pensatori a definire lo spazio come ente autonomo, pre-esistente, omogeneo, che accoglie la materia. Ad esempio, Giordano Bruno definì lo spazio come ente infinito, non contenuto ma che tutto contiene e continuo e dedusse l'infinità dei mondi e dell'universo.
Durante la Rivoluzione Scientifica la tesi di Bruno fu riportata alla luce. Newton, al contrario di Galilei, accettò questa definizione considerandolo come unico parametro di misura per studiare i moti e mezzo con cui la forza gravitazionale agisce. Questa definizione fu accettata da gran parte del mondo scientifico ma non da Locke e Barkeley che studiarono lo spazio dal punto di vista gnoseologico e asserendo che esso esiste grazie a delle qualità soggettive e empiriche, negando l'esistenza reale oggettiva dello spazio.
Durante l'Illuminismo Kant concepì lo spazio come forma pura delle intuizioni esterne e quindi come strumento necessario usato dall'intelletto per unificare la molteplicità dei dati empirici, insieme al tempo.
In età contemporanea, infine, fu Einstein a rifiutare la concezione di spazio euclideo e formulare lo spazio-tempo, uno spazio fisico "elastico" che muta in presenza della materia che non è universale ma dipende dai sistemi di riferimento.
Fu poi Aristotele che andò contro questo pensiero mettendo in relazione lo spazio e la materia affermando che essi esistono in relazione all'altro. Concepì infatti lo spazio come limite estremo dell'estensione, creato dalla materia stessa e come contenitore immobile di un universo finito, eterno e pieno.
Durante il Rinascimento e l'età moderna si mise in dubbio Aristotele. Furono tanti i pensatori a definire lo spazio come ente autonomo, pre-esistente, omogeneo, che accoglie la materia. Ad esempio, Giordano Bruno definì lo spazio come ente infinito, non contenuto ma che tutto contiene e continuo e dedusse l'infinità dei mondi e dell'universo.
Durante la Rivoluzione Scientifica la tesi di Bruno fu riportata alla luce. Newton, al contrario di Galilei, accettò questa definizione considerandolo come unico parametro di misura per studiare i moti e mezzo con cui la forza gravitazionale agisce. Questa definizione fu accettata da gran parte del mondo scientifico ma non da Locke e Barkeley che studiarono lo spazio dal punto di vista gnoseologico e asserendo che esso esiste grazie a delle qualità soggettive e empiriche, negando l'esistenza reale oggettiva dello spazio.
Durante l'Illuminismo Kant concepì lo spazio come forma pura delle intuizioni esterne e quindi come strumento necessario usato dall'intelletto per unificare la molteplicità dei dati empirici, insieme al tempo.
In età contemporanea, infine, fu Einstein a rifiutare la concezione di spazio euclideo e formulare lo spazio-tempo, uno spazio fisico "elastico" che muta in presenza della materia che non è universale ma dipende dai sistemi di riferimento.
Friday, March 20, 2020
Step #1bis - Spazio in altre lingue
Cinese:
空间 (Kōngjiān)
空: vuoto, inoccupato;
间: nel mezzo, tra;
In cinese, la parola "spazio" significa, letteralmente, "vuoto in mezzo/tra (due o più corpi)".
Francese: espace;
Inglese: space;
Tedesco:
-Raum: spazio fisico, filosofico
-(Welt)raum: cosmo
Step #1- Definizione ed etimologia della parola Spazio
"Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano una parte, e vi assumono una posizione, definita mediante le proprietà relazionali di carattere qualitativo"
Può indicare anche lo spazio interstellare, cioè il volume non occupato da corpi celesti.
Etimologia:
Deriva dal latino spatium.
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Step #24 - Una sintesi finale
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